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martedì 17 dicembre 2013

Un mandarino per Voi

Ieri ho fatto il risotto.
Con la zucca e non solo.

È stata una domenica difficile, di nervosismo, di esasperazione, di programmi che saltano (come sempre), di stanchezza che chiamerebbe riposo ma non te lo puoi permettere, dei nostri tempi dilatati per portare a termine anche la cosa più semplice, come togliersi il pigiama e indossare una tuta, in cui serve tutta la pazienza del mondo per frenarsi e insegnargli a fare da solo.

La fatica che fai ogni giorno su ogni cosa ma che forse non è così visibile, dato che nemmeno chi vive da vicino questa stessa realtà sembra rendersene conto o almeno non ritiene che sia argomento degno di nota.

La fatica assoluta, quella che non sai come spiegarti, ma che senti in ogni muscolo, ma se nessuno ti dice che stai davvero compiendo un’impresa complessa e tu ti senti sfinita e nemmeno sicura che la direzione sia quella giusta, allora la spiegazione è che sei un’incapace.  

E la frustrazione di non trovare il tempo per te, per il negozio che vuoi aprire, perché ci sono cose più importanti e lo sai e nemmeno si discute.

E la fatica di un equilibrio famigliare delicatissimo, del dividersi i compiti o almeno sostenersi nel carico emotivo. E le incomprensioni, i non detti e l’assenza emotiva.

E la piccola di sette anni, con il dente che forse dondola, a cui non sai spiegare che se la mamma è sempre presente in ogni momento per suo fratello, c’è una ragione, anche se lei ancora non la vede, “perché Killó ci mette un sacco a imparare a fare le cose, ma è intelligente, si impegna e soprattutto è un demonio furbo”.
E non puoi spiegarle che, quando Killó non c’è, avresti bisogno di tirare il fiato, di fare l’uncinetto ad esempio, perché lo sai che anche lei vuole e chiede la stessa presenza assoluta, fisica e di attenzione, che ti vede dare a lui. 
È giusto.
Ma è difficile, a tratti impossibile.

E c’è anche il Natale, e le assenze, di chi non sarà intorno al tavolo, si fanno pesanti e dolorose.

E c’è che ti senti sola, responsabile di tutto, e anche se hai imparato a capire che non è vero, che è solo una sensazione, rimane la difficoltà di imparare a delegare efficacemente e a chiedere ciò di cui hai bisogno, anche se poi non arriverà.
E c’è che sei tanto stanca, forse è solo quello, e ti basterebbe una dormita di dodici ore per tornare ad essere la solita ipercinetica sorridente personcina complessa di sempre.

Allora ho fatto il risotto. 
STOP!
La mamma dedica 20 minuti a mescolare, FERMA davanti al fornello e non c’è PER NESSUNO (e nel frattempo elabora, digerisce il malumore, la frustrazione, la fatica, l’inadeguatezza, le paure).

Ma mentre la cipolla soffriggeva, non appena ho buttato il riso a tostare, una lacrima carogna, mi ha percorso la guancia, troppo veloce perché potessi fermarla, e si è infilata nella pentola. 
L’ho vista inglobare un chicco di riso e poi dissolversi.
Risotto zucca e lacrime, una nuova ricetta per il blog. :)

Se questa fosse una favola, il risotto, grazie a questo ingrediente magico, sarebbe stato memorabile, di quelli che “ti ricordi quella volta che hai fatto il risotto più cremoso della storia della cucina italiana?”.
Invece non era niente di che.

In quella favola, la mamma ci avrebbe versato tutte le sue lacrime nella pentola e sarebbe stato tanto poetico.
In realtà, che schifo!!!! Le lacrime rimangono un liquido corporeo e, con le successive, ho solo spostato il viso. Una si è infilata nel colletto, un’altra si è spiaccicata sul fornello.
Tre in tutto. Poi basta, ho dovuto fare uno sforzo, perché non amo le tragedie (inutili).

Nella mia favola le lacrime sono previste, sono accettate, anche quelle che di gioia non sono.

Nella mia favola non sono quella speciale, con i superpoteri; sono solo una qualsiasi, che fa una fatica bestia a tenere insieme tutto e che vorrebbe farlo sempre con il sorriso, con un atteggiamento costruttivo e ottimista. 
“Sempre” è una chimera, sto lavorando su “spesso”.

Nel pomeriggio mi sono seduta vicino a Killó, che voleva un mandarino. 
Ci abbiamo messo diciotto minuti a sbucciarlo. 
Sono lunghi diciotto minuti.
Ma ha sbucciato il suo primo mandarino, DA SOLO
Ha cinque anni, Killó, e questo è il suo primo mandarino. Finalmente quelle manine ci sono riuscite, quelle dita hanno stretto la buccia abbastanza forte da strapparla. 
La “gente” non sa quanti giochi, quanti esercizi abbiamo fatto per arrivare qui, ad una presa a pinza efficace.

Killó invece lo sa. E il sorriso e lo stupore nel vedere che ci era riuscito ne erano testimonianza. 
Penso sia stato il mandarino più buono che ha mangiato nella sua vita e non c’era sopra nemmeno una lacrima.


Buon Natale, amici.
Che, fra le pieghe della vita, ci sia un dolce mandarino anche per Voi.

39 commenti:

  1. ecco vedi hai pareggiato i conti: prima un risotto schifoso e poi un mandarino buonissimo!!
    un bacio
    Eli
    p.s. le tue lacrime hanno tutta la mia comprensione.

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    1. Già, solo che mentre piangi davanti al risotto non lo sai che c'è il mandarino ad aspettarti ;)
      Volevo ricordarlo a me e a chi ne ha bisogno.
      Eli, un abbraccio a te (e alle tue lacrime, mi sembra di intuire) ;)

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  2. Fatto piangere. fatta venire voglia di correre a stringerti forte. Ti voglio tanto bene

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    1. Un tuo abbraccio è sempre gradito (a volte necessario e risolutivo) <3

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  3. ogni volta che ti leggo riesci a strapparmi una lacrima che sorride. Non so spiegarti. Forse perchè anch'io provo quella stanchezza e quella solitudine che tanto bene descrivi anche se forse per motivi diversi. Sarà che anch'io odio le tragedie ma mi capita di guardare la mia lacrima che cade. Sarà che quel profumo di mandarino è una grande conquista e la sua bellezza è arrivata fin qui.
    Buon Natale a te e mille e mille altri mandarini.

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    1. Credo di sapere il motivo della tua sofferenza, che è per motivi diversi, sì, ma non meno sofferenza. Anch'io guardo cadere la lacrima, è un modo per accettare la propria tristezza, che negarla non serve a nulla e a nessuno.
      Se il profumo del mandarino è arrivato fio da te, allora ho fatto un buon lavoro ;)
      Tanti mandarini anche per te

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  4. Da oggi sbuccerò i mandarini pensando a Killò...e saranno sicuramente più buoni!
    Vi abbraccio!

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  5. avevo scritto un commento ma non lo vedo :-( Vabbè, volevo dirti che mi hai commossa e che riesco solo ad augurarti Buon Natale! Di più ora non riesco a dire...

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    1. Non dire di più, non serve ;)
      Buone feste, di vita vera :)))))))))))

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  6. Sinceramente a volte mi sento così stanca anche io, con una bimba sola, e inefficace nel chiedere aiuto o organizzarmi quando nessuno può darmene... per cui hai tutta la mia comprensione, anzi per me un po' super-eroina resti :)
    Il mandarino più buono della storia! :)
    Abbracci a tutti voi singolarmente, uno speciale alla Biondazzura. <3

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  7. "Già, solo che mentre piangi davanti al risotto non lo sai che c'è il mandarino ad aspettarti ;)
    Volevo ricordarlo a me e a chi ne ha bisogno"....grazie me lo hai ricordato.
    Rosanna (esce anonimo ma non riesco a inserirmi in altro modo :))

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  8. Anche io da oggi quando sbuccerò un mandarino penserò a voi. E alle tue lacrime, che hanno chiamato le mie, e alle tue parole che non riescono mai a essere tristi. C'è sempre dell'allegria, o forse della speranza, in queste pagine, in questo risotto, in questo mandarino. Grazie, di cuore. Ti mando un abbraccio forte.

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  9. Ehi tu, la smetti di farmi piangere?? Io sono il Grinch, io non piango, io sdrammatizzo su tutto! Io, per tutti, sono così, ma tu, mi fai sentire diversa. Grazie. Oggi racconterò ad Anita del mandarino di Killò e chissà, magari deciderà finalmente di assaggiarne uno spicchio!

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  10. Ho letto le tue parole tutte d'un fiato. E ho detto: ehi, ma queste cose le ho scritte io! Ehi, ma come si permette di rubarmi i miei sentimenti ... ehi, ma quella lacrima è anche un po' mia... Ti capisco, meravigliosa mammafattacosì ... ti capisco quando nessuno intorno a te capisce quella lentezza... ieri il mio bimbo ha fatto la recita all'asilo: lui è arrivato per mano all'insegnante di sostegno, mentre gli altri correvano... ma c'era e camminava da solo, seppur stentatamente.... tutti cantavano e lui no, ancora non sa dire paroline, ma suonava i campanelli come gli altri e non li ha fatti cadere e tentava di andare a tempo.... e lui era felice. Io piangevo, ma le mie lacrime erano diverse da quelle degli altri genitori, ma lì potevano mischiarsi a quelle.... e le ho lasciate andare e ho bagnato la giacca, come una bimba.
    Ti vorrei stringere ora e farti sentire che non sei sola. Anche quando senti che lo sei. Ti penso e ti tengo in un posticino speciale nel mio cuore. Ci sono anche Killò e Biondazzurra, ma oggi l'abbraccio è tutto per te.

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  11. Bella tu...solo questo voglio dirti.

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  12. un abbraccio. è stato bello conoscerti. è bello seguirti.

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  13. Leggo i tuoi post senza respirare, e ti sento, ti percepisco e ti ascolto. Rivivo con te tante emozioni e sensazioni che, spesso e volentieri, confondono la mia vita. Tanti mandarini a te cara mammafattacosì!

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  14. E che tu mi fai sempre piangere e anche io ora quando mangerò i mandarini penserò sempre a voi.
    Un grosso abbraccio Elena

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  15. ...e cosa poterti scrivere? in questi casi, solo un abbraccio fortissimo.
    Anche a me hai rubato qualche lacrima e un sorriso di tenerezza. W i mandarini.

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  16. Tu sai dare voce al cuore! una persona molto cara mi dice sempre di lasciarle uscire le lacrime, che poi ci sente più leggeri. Questa sera lascerò sbucciare il mandarino a Davide...

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  17. Dici bene! Non bisogna negare la propria tristezza... Le lacrime sono anche un po' calde se ci pensi e una volta uscite alleggeriscono la testa, le tue in più sanno di zucca e profumano di mandarino :)

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  18. Come mi ci rivedo in quel rimescolare il risotto mentre qualche lacrimuccia scivola nella pentola e nel collo...
    Anche io sono in un periodo di grande stanchezza e ogni giorno mi sembra una guerra fatta di tante battaglie, uguali tutti i giorni e si progredisce troppo a rilento..
    Ieri ho pianto come una scema perché i nani mi hanno rotto un oggettino che avevo fatto un giorno con il das.. e mi sono sentita così piccola e sola e stupida..
    Ma sai che possiamo fare? Possiamo andare a rileggere il tuo post in cui raccontavi dell'inizio della tua nuova avventura, tutta quella gioia e quell'entusiasmo e quella felicità. Sono certa che ti farà bene! Coraggio. Si va avanti! Ci saranno tanti e tanti mandarini e poi ci ricorderemo solo di quelli!
    Dana

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  19. Sai cosa mi piace di piu' di te? Che in una giornata in cui il risotto alle lacrime era pure cosi' cosi' hai saputo aspettare il.momento del mandarino e godertelo...io spesso non ci riesco e mi risulta difficile cambiare rotta in una giornata no anche se avrei tanti motivi per farlo....grazie Barbara per il tuo esempio spero di riuscire a imitarti...e ti auguro di cuore tanti dolci mandarini per ogni risotto alle lacrime...auguri dolce mamma

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  20. Ecco. Quel mandarino mi ha fatto tornare il sorriso che si stava un pò spegnando mentre leggevo il post.
    E sono certa che è valsa ben la pena aspettare quei 18 minuti!
    Un abbraccio, Barbara, stai su (ma non c'è bisogno che te lo dica) e dai una carezza alla piccolo Killò.

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  21. Buon natale anche a te e a tutta la tua famiglia.
    Posso solo immaginare la stanchezza che provi: mi sento tanto tanto stanca io, in questo periodo, a volte mi sembra di essere paralizzata dalla stanchezza, che se la moltiplico per cento e immagino la tua non ce la faccio nemmeno a muovere le gambe. Sei un gigante, lo sai? Perchè altrimenti non si spiega come tu ce la faccia a camminare, e a stare in piedi quei venti minuti necessari a giare il risotto. Sono sicura che era buonissimo.
    E ancora di più lo è stato quel mandarino. :-)
    Dolci mandarini a tutti voi.

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  22. io direi che per il mandarino ci vogliono delle congratulazioni! ogni cosa che è costata lavoro merita un riconoscimento adeguato!!!
    Vi auguro un sereno Natale!

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  23. Questa settimana credo di aver condito nello stesso modo un paio di pietanze ma poi è arrivato anche il mio mandarino, grazie per averne distribuiti tanti a chi passava di qui!
    Tantissimi auguri per le feste più serene, per voi e i vostri figli meravigliosi!

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  24. I tuoi post, Barbara cara, sembrano cortometraggi. Per quanto potrà apparirti strano, io ho cucinato il risotto insieme a te, versato tre lacrime e trascorso 18 minuti insieme a Killò e al suo mandarino. Adoro il tuo modo di raccontarti, così autentico, così umano, così "voi". Se mi sono commossa? Tanto, sì, però poi ho sorriso. Insieme a te. Grazie.

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  25. Ba, va bene, ci stiamo facendo le note a pie di pagina a vicenda direi. Mi hai ricordato quella volta che ci ho messo un intero inverno a convincere Orso a mettersi le scarpe da solo la mattina, lui le scalciava e diceva: "vedi, non mi entrano" e gli veniva un attacco di rabbia, metà rabbia metà Francesca Bertini attaccata alle tende e io non mi potevo incazzare ne farmi venire il panico ed eravamo già in ritardo per uscire e in pagela avevano tutti e due infiniti ritardi e ci stressavano le scuole con questa cosa, che se non iniziano al mattino con tutti poi restano tutto il giorno un po' esclusi dalla classe e ma lo sanno loro che significa fargli mettere le scarpe al mattino? Poi bo, adesso se gli tolgo il giornalino di mano e gli ci metto le scarpe se le infila da solo, pure la giacca, e sono io che mi spazientisco e faccio Francesca Bertini perchè comuncuqe ci mette troppo e si fa tardi e comunque dioneliberi ritrova un giornalino rimane con una scarpa si e una scarpa no, come in un film di Charlot (cit.). Basta, vado a linkarti a piè di pagina da me. Buon Natale

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  26. Hai fatto piangere anche una non mamma per scelta, che non sa cosa voglia dire amare neanche un figlio con 46 cromosomi e basta. Da quando sono arrivata sul tuo blog sento che ho bisogno di leggerlo tutto, un pezzetto per volta ce la farò.

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  27. Grazie per aver scritto questo! Me l'ho mandato una amica nel FB ... Sono anche io una mamma mandarino di in piccolo di 3 anni in Spagna ... vivo per i mandarini ... Cio che hai scritto, l'hai scritto anche per me. Il mio augurio per questo Natale è molta pazienza e un sacco di forza ... Grazie! Buon Natale.

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  28. stasera qui nel deserto ho mangiato per la prima volta un mandarino. Ero così contenta. per il suo profumo, per il suo sapore. Perchè mi ricorda la mai famiglia in puglia che si appresta a vivere le feste senza di noi. Ecco che non ho potuto che annusarmi le mani. E pensare che qs mandarini sono magici. Il tuo poi mi ha toccato proprio il cuore. Grazie per le tue parole, l'emozioni, per la libertà di farci sentire tutte un pò stanche. grazie davvero.

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  29. un meraviglioso tocco questo post, una dura carezza al mio animo così esposto alle intemperie ..... auguri di cuore.

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  30. Vedila così: 20 minuti per il risotto alle lacrime e 18 per il mandarino.
    Quindi vince il mandarino per 2 minuti in meno.
    E saranno sempre 2 minuti a fare una gran differenza.

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  31. ciao sono Anna , anche io ti capisco e comprendo lo sforzo di sbucciare un mandarino o di infiarsi un paio di calzettoni, per non parlare della tuta ... e il no su tutto che mi fa arrivare tardi a qualsiasi appuntamento... e anche io conosco i tanti giochi per rendere quelle manine un po' meno di patata ..... e il significato di un semplice gesto come sbucciare il mandarino o il salto a piedi uniti nel tappettone elastico ( traguardo di oggi) così semplice e scontato per gli altri bambini fatti di un'altra materia... e anche io alle volte sono triste molto e stanca... ma come te anche io lo amo immensamente e penso che sia un gran figo ... di quasi 6 anni .
    sei bava mamma fatta così... io che ho solo un figlio non trovo nemmeno il tempo di loggarmi come si deve
    Anna

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    1. Rispondo solo ora, perché il tempo del gioco del blogging mi si è ridotto parecchio :)
      Anna, ti abbraccio. È la nostra vita, solo nostra e ci sono momenti di bellezza assoluta e intensità indescrivibile. E non siamo soli.

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  32. ciao cara, volevo segnalarti che è in corso il mio primo giveaway.
    vieni a dare una sbirciatina qui e, se il premio è di tuo gradimento, iscriviti. Ti aspetto!
    http://giokaconleo.blogspot.it/2014/01/giveaway-gioka-con-leo.html

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I commenti mi piacciono assai.
Se vuoi dirmi qualcosa, io ti ascolto.
Se però vuoi che il messaggio mi arrivi davvero, è meglio se lo scrivi qui sotto ;)