mercoledì 15 agosto 2012

La nostra Jesolo - prima parte



Il Consorzio di Promozione Turistica di Jesolo ha invitato me e tutta la mia famiglia a trascorrere qualche giorno al mare; questo è il racconto di un'intensa settimana di vacanza.

 Il mare di Jesolo è il mio mare. 
Ai tempi dell'università, partivo insieme agli amici, per raggiungere queste spiagge, per tuffarmi in questo mare e soprattutto per immergermi nella vivace vita notturna, fatta di aperitivi e musica, di passeggiate e di chiacchiere, di balli e di colazioni all'alba con brioches appena sfornate.


Sono veneta, di Verona, e Jesolo è vicina: due ore d'auto, di attese, di progetti mi portavano qui, nella località più mondana e più famosa. Si veniva in giornata per godersi un giorno di mare o, ancora meglio, si organizzava una gita di due- tre giorni, in cui piantavamo le nostre canadesi nelle piazzole di un campeggio, e le rivedevamo praticamente solo per dormire.

Sono tornata ora, dopo tanti anni, con la sicurezza di chi sa di ritrovare luoghi conosciuti in cui ha vissuto e sono stata invece sorpresa dalla ricchezza di mille sfaccettature che allora non mi interessavano e non notavo. 

Non posso certo affermare che ci siamo riposati, questo no. Il programma era intenso, il febbrone che ha colpito Biondazzurra e poi Killò ha ulteriormente messo alla prova le nostre abilità di genitori, ma, con un efficiente e concertato gioco di equilibrismo siamo riusciti a venire incontro alle esigenze di tutti e ci siamo enormemente divertiti: bambini e adulti e adulti tornati bambini.

Così, in questa settimana, ho riscoperto il mio mare e ho guardato con occhi nuovi ai luoghi e alla gente e ho sperimentato il piacere profondo di sentirsi accolti.

Passeggiando lungo la via dello shopping, in un susseguirsi di vetrine di tutti i tipi e per tutti i gusti, fra i tipici negozietti del mare e le marche prestigiose, sembra che convivano fianco a fianco il passato, il presente e il futuro. Fra i suoni elettronici di una sala giochi e le atmosfere fusion dei disco pub, ti si può aprire uno scorcio inaspettato su una corte degli anni Cinquanta, non ancora restaurata, che ti racconta la vita nascosta della gente di Jesolo che ha costruito e fatto crescere questa città. Sotto le mille luci della vita notturna, fra i chioschi affollati di una spiaggia dorata, ho incontrato storie di impegno, di passione, di creatività che rimarranno fra i ricordi più vividi di questi giorni.

In un mare di proposte variegate, non è stato difficile trovare qualcosa che rispondesse pienamente ai nostri gusti,  ai gusti di noi quattro, che per età, carattere ed interessi siamo parecchio eterogenei.
Da parte mia, già al primo giorno, ho scovato un angolo di incantevole magia, “L'Arlecchino” (in via Bafile 145, in zona Piazza Trieste) e un artigiano che ne è l'artefice.
Qui tutto è fatto a mano e al cuoio di scarpe, borse e cinture si affianca la paglia delle borse e dei cappelli intrecciati a mano da altri artigiani del mondo.


Da quasi 30 anni il signor Giorgio crea e vende le sue creazioni in questo piccolo negozio e non vi so descrivere la meraviglia di veder nascere sotto i propri occhi, in soli cinque minuti di gesti misurati e sapienti, un paio di zoccoli, arancioni e perfetti, apparentemente nati dal nulla e senza alcuno sforzo. La perizia di quelle mani esperte e la passione per il proprio lavoro che traspariva da ogni frase di quest'uomo dall'aspetto mite mi hanno così affascinata che sarei rimasta volentieri a guardare ed ad ascoltare ancora a lungo...
Invece, dal momento che Killò pareva non essere stato contagiato da questa magia e insisteva per raggiungere mete più adeguate ai suoi gusti (cioè una banale gelateria), mi sono dovuta accontentare della mezz'ora di chiacchiere e dei frammenti di una storia lunga tre decenni, appuntati sul mio quadernino. Ho acquistato anche il cappello a cloche marrone che appare in quasi tutte le foto che mi ritraggono. Mai acquisto fu più azzeccato. ;)

Da quando ho incontrato Matteo, 11 anni fa, ho imparato a conoscere quella passione sconfinata per il proprio lavoro che va oltre l'impegno quotidiano e diventa totalizzante ricerca di spunti.
Perché Matteo è un architetto, urbanista, e probabilmente lo era già prima di averne il titolo, e me lo immagino già così a 10 anni, a sfogliare avidamente libri d'arte e a fissare i particolari di un edificio, per valutarne proporzioni e materiali. 
Ecco, a Jesolo il nostro architetto ha trovato pane per i suoi denti: l'amministrazione comunale ha chiamato alcuni dei più famosi architetti al mondo a ridisegnare l'estetica e a costruire edifici futuristici.
Così, passeggiando per le vie o muovendosi in macchina, è capitato spesso che si fermasse a scrutare le recenti costruzioni (edifici, complessi residenziali e torri) che appaiono qui e là lungo la città ed è stato piacevole vederlo spiegare a Biondazzurra e a Killò cosa fossero quelle strane case che si distinguevano dal contesto. 
Con un piccolo sforzo di fantasia potete anche voi immaginare la scena che io stessa ho visto e prontamente appuntato, con più di un sorriso, sul mio quadernetto. 

Matteo, nei panni inediti dell'architetto-papà, fermo davanti a Torre Aquileia, tiene per mano i due bimbi che stanno con il naso all'insù e, scegliendo frasi semplici, alla loro portata, spiega: “Queste nuovi edifici hanno una qualità architettonica evidente che segnerà la cultura di questo territorio, suggerendo nuovi canoni estetici, ed eleverà gli standard progettuali dei professionisti del territorio”.

Biondazzurra non si scompone, ormai lo sa che il papà si esprime in questo modo e ha dell'incredibile il fatto che sembra pure capirlo. Si limita ad annuire con la testa.
Killò ascolta attento, poi alza le braccia più che può e dice: “AAAlto”. 
Le abbassa, sorride e dice “Brutto”. Si intravvede una smorfia avvilita sul volto del papà.
Alle loro spalle, una donna sghignazzante ma con un elegantissimo cappello marrone, scrive veloce  la frase, pensando che la riporterà sicuramente sul suo blog ;)

Questo sguardo lungimirante e questa bella apertura verso il futuro l'ho notata poi in molte altre scelte operate a Jesolo, frutto di una proficua collaborazione fra pubblico e privato. Ne racconterò prossimamente e per ora cito solo le più tecnologiche (sono geek) come la connessione wi-fi in spiaggia, il canale televisivo dedicato e la guida virtuale alla città (app free per iphone e android).
(Tutte le informazioni sono a disposizione nel portale www.jesolo.it)

Non è mancata l'occasione di affrontare vere e proprie avventure (e non mi riferisco alla febbre), in cui ci siamo lasciati alle spalle i nostri soliti ruoli e abbiamo assaporato il brivido di una vita spericolata! L'avventura è quaggiù! 

Siamo stati Pirati sulla Jolly Roger.
Una mattina, saliti sul galeone che ci aspettava sulla spiaggia, abbiamo abbandonato il grigiore della nostra esistenza borghese, e ci siamo trasformati in temibili pirati.
Il capitano Jack Sparrow in persona mi ha donato uno splendido paio di baffi e ha cercato inutilmente di convincere la piratina Biondazzurra di quanto avrebbero donato anche a lei. La Bionda è stata irremovibile ed è rimasta arpionata ad una fune fino a quando siamo salpati, per poi infine lasciarsi coinvolgere, impugnare la spada e calarsi pienamente nello spirito della scatenata ciurma.
Quando il galeone nemico ci ha affiancato, ci siamo lanciati in una ferocissima battaglia, combattuta a suon di caraffate d'acqua e canzoni. Fra risate, cori e musica, i sorridenti nemici si sono allontanati, accompagnati da un applauso e da un “Grazie per la battaglia!” :)
Killò non ha gradito troppo il dondolio della nave, nè il volume trascinante della musica. Ha salutato i pirati e applaudito, ma ha preferito rimanere incollato come una cozza al papà, al sicuro fra braccia conosciute.  
Dopo aver navigato intorno al mondo (o quasi) siamo tornati alla spiaggia, baffuta io e contenti tutti e ci siamo congedati dall'equipaggio. Ho adorato il pirata Davide :) veneziano doc, che parlava qualsiasi lingua, che ballava e che gridava “Ocio! (esclamazione tipica veneziana/ veneta “Occhio!”) All'arrembaggio!!!”.

Siamo stati Piloti alla Pista Azzurra.
Dopo Prost e Senna, anche Matteo ha accettato la sfida e ha guidato un rombante kart sul circuito Pista Azzurra. Eccolo qui, trionfante dopo il primo giro di prova.

Sarà che ormai era tardi, sarà che mi ero abbuffata a cena, al vicino ristorante Bronse Cuerte (con una grigliata maestosa), sarà che proprio non è nelle mie corde, ma io ho declinato l'invito e Killò con me. Lui ha detto “Mai”, accompagnando con ampio segno della mano, io ho optato per un più diplomatico “No, grazie!”.
I kart corrono veloci e rumorosi, il circuito è lunghissimo e ci vuole un certo pelo sullo stomaco per  lanciarsi a quelle velocità. Matteo e, a sorpresa Biondazzurra, hanno tenuto alto l'onore della famiglia e sono partiti.

Io e Killò abbiamo fatto il tifo a bordo pista e accolto gli arditi piloti, sudati ed entusiasmati dall'ebbrezza di un'avventura extra-ordinaria.



Biondazzurra era orgogliosa di sé per il coraggio dimostrato e fieramente orgogliosa del suo papà che “guida benissimo ed è quasi un vero pilota”. 
Dal canto suo il babbo si è goduto le lusinghe, consapevole del fatto che erano smisuratamente gonfiate dall'amore e dall'entusiasmo della sua piccina, perché, in effetti, non è che siano arrivati primi-primissimi.......


Siamo stati Esploratori al Tropicarium Park.

Dopo averci stressato fin dal risveglio con domande come: “Quando andiamo a vedere gli animali? E' ora? Quanto manca alle 15?”, due giovani esploratori particolarmente elettrizzati hanno varcato le porte del Tropicarium Park.
Killò questa volta non si è affatto tirato indietro, ha partecipato, commentato, ha salutato rane, pinguini, gechi. Ha addirittura stampato un bacio sul vetro che lo divideva dalle simpatiche scimmiette pigmee e ha imparato, proprio in questa occasione, ad esprimere il suo gioioso stupore con un “Mamma miaaaa!” ben scandito che ha provocato più di qualche risata durante il percorso.


Occhi sbarrati ed espressione stupita anche da parte della piccola, che ha saputo mascherare di più l'emozione ma ha parlato ininterrottamente dall'inizio alla fine, consigliandomi pure di farmi coraggio e stare tranquilla.


Nella parte dell'esposizione dedicata ai Killers Animals, agli animali più velenosi del pianeta, in effetti ho allungato il passo. Ho avvertito una certa inquietudine, per la quantità di ragni, serpenti e per quella ranetta malefica, minuscola e anche carina, letale al solo contatto con la pelle.
L'euforia dei bambini e l'emozione che si leggeva nei loro occhi ci hanno accompagnato per tutta la vacanza, e gli animali incontrati sono stati elencati infinite volte, nei racconti e nelle chiacchiere fra loro (e io ho scoperto che la ranetta mortale vive in Africa e sono più serena).  

Come si sa, l'avventura mette una gran fame e noi, che siamo buongustai, non ci siamo certo contenuti. 
Io e Matteo siamo grandi estimatori della buona cucina e del buon vino, e solitamente privilegiamo la qualità alla quantità, ma qui non ce n'è stato bisogno: scopriamo che i due aspetti non si escludono affatto.
Ci siamo abbuffati di pesce, con grande ma grande soddisfazione. 

Al “Tempini”,  in quelle sale tappezzate con una divertente collezione di radio vintage, l'antipasto di pesce, il fritto misto e gli spaghetti allo scoglio sono prelibatezze che tutti dovrebbero assaggiare almeno una volta nella vita.


Il ristorante “la Marachella” ci ha accolti con un'atmosfera cordiale, un servizio eccellente e una cucina superba: perché, senza volermi fregiare del titolo di critica gastronomica, per me quel salmone marinato con mousse di bufala e il branzino cotto sul momento, valgono un'altra gita al mare!

Mi spiace constatare che, almeno per ora, non siamo stati capaci di trasmettere l'amore per cibo, per i prodotti locali e la cultura eno-gastronomica ai nostri figli, che si sono cibati esclusivamente di paste in bianco, pomodori e gelati.

Il tentativo di coinvolgerli anche in questo campo lo abbiamo attuato portandoli in gita alla ditta Palmisano, che prepara i biscotti dal 1926.
Il negozio storico si trova a Burano, mentre qui a Jesolo c'è la produzione e il piccolo spaccio. Qui ho incontrato Francesco, il titolare, che porta avanti, con una passione contagiosa, l'attività che era di suo padre e ancor prima di suo nonno, nel rispetto della tradizione e con il coraggio dell'innovazione.
Avvolti da un profumo inebriante, abbiamo visto (e assaggiato!) biscotti di tante forme, anche piegati a mano, che salivano sul nastro trasportatore e si tuffavano nei sacchetti, che uscivano fumanti da enormi forni o che ci entravano ancora pallidi.
Francesco, con il fare esperto di chi ha familiarità con i bimbi, ha saputo trasmettere il fascino di questo mestiere ad una Biondazzurra attentissima, mentre il buon Killò degustava ciambelline e altre leccornie.
Abbiamo fatto un po' di scorta, anche di biscotti senza glutine e senza lieviti da donare alla zia, con l'intenzione di portare a casa questi biscotti per donarli a nonni ed amici, ma.... ce li siam mangiati tutti :) 

Il parco giochi per tutti
Fra le cose che ignoravo ai tempi delle mie prime gite a Jesolo e che ora invece mi colpiscono ed emozionano ci sono gli aspetti più legati alla genitorialità. 
Ad esempio, credo si dovrebbe prestare più attenzione all'importanza imprescindibile di avere un parco giochi a disposizione, per migliorare la propria qualità di vita. ;)
Il parco giochi è una mano santa dal cielo, il jolly che puoi estrarre quando non riesci più a tenere i bimbi in camera e c'è ancora troppo caldo o quando semplicemente vuoi tirare il fiato e sederti un momento, mentre i pargoli vanno sullo scivolo o sull'altalena.
Ai bambini piace andare al parco giochi, piace a tutti i bambini. 
Una mattina che i miei erano malaticci e fastidiosi per la febbre, li ho lasciati con il papà ;) e me ne sono andata a parlare e a ringraziare coloro che mi hanno invitata qui a Jesolo (e viziata durante la permanenza). Avere qualche ora per me, incontrare persone interessanti e piacevoli, parlare con adulti di argomenti importanti mi ha ricaricato e ispirato, ma mi è poi dispiaciuto non avere i bambini con me, quando, dopo un cambio di programma, mi sono trovata in un bel parco giochi immerso nel verde, il parco Europa.
Sarebbe piaciuto alla Bionda e avrebbe entusiasmato Killò, che con quei giochi senza troppe scale  non si sarebbe più trovato così goffo nei movimenti, né avrebbe faticato per salire sullo scivolo. 
Già, perché ho visitato un parco giochi per tutti, pienamente accessibile anche ai bambini (e ai genitori, nonni, zii) che si muovono su sedia a ruote.
Non mi era mai capitato di entrare in un parco così e, per tutto il tempo, davanti a ogni gioco, davanti alla fontanella, ho pensato solo: “Si può fare!”. (Basta volerlo).

Le linee guida “Stessi giochi- stessi sorrisi” sul come costruire un parco giochi per tutti, sono state elaborate dal comune di Jesolo e sono a disposizione di chiunque sia interessato, come libera risorsa sul sito www.stessigiochi.it.

“Nessun gioco speciale, nessun gioco costruito solo per bambini con disabilità, nessuna etichetta che dica “diverso”. Per realizzare un parco giochi inclusivo basta volerlo, basta crederci, basta metterci un po' di attenzione nel selezionare, tra i giochi che si trovano comunemente in commercio, quelli che offrono concrete possibilità di gioco per tutti.” (dalla prefazione della brochure informativa del progetto “Stessi giochi-stessi sorrisi”).

Non nascondo che mi sono rimasti nel cuore quel parco e la delicatezza e la forza del pensiero progettuale che lo sostiene. 
Il mio sguardo sulle cose della vita si è fatto più attento da quando sono diventata mamma e ancor più dal momento che alla nostra famiglia si è aggiunto Killò, con i bisogni speciali che la Sindrome di Down porta con sé.

Oggi perciò posso affermare che questa idea di divertimento come occasione di svago e di leggerezza, con una pluralità di proposte che rispondano ai diversi gusti e che tengano conto delle diverse esigenze,  a me parla del significato profondo dell'accoglienza ed è bello stare ad ascoltare.


Mi rimane tanto da raccontare: il mare, la spiaggia, le barche e le tante persone che ho incontrato e che mi sono piaciute. Presto la seconda parte di questo lungo racconto e spero non suoni come una minaccia :)

Qui la seconda parte del racconto

51 commenti:

  1. Bellissimo resoconto e che meraviglia il parco giochi , mai visto niente di simile...aspetto la seconda parte! Il febbrone, con tutti gli annessi del caso, ce lo siamo beccati anche noi...e con noi intendo anche io :/ , sono vergognosa!!! E ancora ce l'abbiamo ufffffff! Buon Ferragosto :) !

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    1. Anche tu? O_O
      Deve essere durissima gestirsi figli mare e anche febbre!

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  2. Bellissimo il parco, grazie per avercene parlato! I tuoi due bambini sono bellissimi!

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    1. Il parco era un gioiellino e magari ne riparleremo :)
      Grazie del "bellissimi"!!!

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  3. Ooohh che bello il tuo racconto! Sono davvero contenta che vi siate divertiti nonostante gli imprevisti. Le foto sono stupende e non vedo l'ora di leggere la seconda parte delle vostre vacanze. Riguardo al parco non avevo mai pensato che alcuni giochi, (ho dato un'occhiata al sito che hai linkato), abbiano come caratteristica quella di poter essere con facilità da tutti e sono rimasta sorpresa nel constatare che nelle nostre spiaggie e nei pochi parchi che abbiamo ce ne siano davvero tanti come il cestone per dondolare, le altalene che avvolgono il corpo invece della semplice tavoletta di legno, i pannelli per giocare... Buon ferragosto!!

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    1. Cara Claudia
      In realtà non basta che i giochi siano adatti. Serve fare un po' di attenzione alla pavimentazione e ai percorsi, perchè le ruote possano scorrere agevolmente. Basterebbe davvero poco, come la volontà di farlo :)
      La seconda parte del racconto arriverà la settimana prossima (spero)
      Un abbraccio

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  4. Bentornati... ti ho mandato una mail tempo fa... Un abbraccio! Isabella (di Roma...)

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    1. Ciao Isabella,
      La mail l'ho letta e riletta. Scusami, risponderò, sono rimasta indietro con tutto, ma mi spiace. Tu sei nel mio cuore

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    2. Ma scherzi Barbara... ci mancherebbe... L'importante è che abbiate passato una bella vacanza e vi siate rilassati... Un abbraccione p.s.: il cappello è bellissimo!!!

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  5. Simpatico, bello e divertente il racconto. Sai scrivere molto bene. Complimenti. Ciao

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    1. Grazie Marta! E io ero preoccupata che il racconto fosse troppo lungo ... ;)

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  6. Mamma miaaaaaaaaa quante cose avete fatto! ;)
    Sono stata felice dal primo momento e vi ho pensato spesso.
    Non sapevo della febbre mentre lo facevo, ma alla fine ve la siete cavata egregiamente anche questa volta: si può fare, sì! ♥

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  7. Ciao Barbara, è stato bello accompagnarti x una parte della tua visita alla mia adorata Jesolo. Alberto

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    1. Ciao Alberto, come vedi quella parte è piaciuta molto anche a me e mi sto chiedendo se darle ancora spazio....
      Nel prossimo post ci sono tutte le altre cose da raccontare. Grazie davvero :)

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  8. Anche per me Jesolo è sinonimo di locali notturni e bagordi, ricordi oramai di una vita fà:( Forse per questo non ho mai preso in considerazione l'idea di trascorrere una vacanza con famiglia, ma vedendo le tue foto mi sa che devo ricredermi:)))
    il cappello ti sta che è una meraviglia!

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    1. Cogli l'occasione: vai a comprarti il cappello :))
      (e a fare i bagordi in versione family)

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  9. al momento vivo ad un paio di orette da Jesolo e ne sento parlare tutti i giorni (o quasi) ma non ho mi avuto occasione di andarci.... ma leggendo questa parte di resoconto... beh...mi è venuta una gran voglia... :-)

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    1. Mi fa piacere! E vedrai che chicche ho ancora in serbo ;)

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  10. Ciao, che bello essere stati un po' lì con voi, grazie anche alle foto e al racconto! I bimbi che ascoltano i discorsi complicati del papà sono un'immagine tenerissima! Jessica

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    1. Jessica, ho riassunto molto. Dopo una settimana abbiamo tutti un cultura profonda su tutte le novità dell'architettura moderna, perchè Matteo, ispirato, ci ha fatto una testa tanta :))))))
      E se sono riuscita a portarti un po' al mare con noi, ne sono anche fiera. grazie

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  11. Grazie di averci portato nel tuo mondo, nelle tua famiglia, tra di voi. Date energia, forza, voglia di vivere.Siete bellissimi, dentro e fuori.
    Vi auguro ogni bene.
    Raffaella

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  12. Ma che bel racconto. A Jesolo sono stata ancora da sfigliata, e già mi era piaciuta molto. Poi avendo il marito di origini Venete li ci tornerò di sicuro.
    Bellissimo il parchetto, pensa che nel nostro paesello nemmeno abbiamo un parchetto normale..e siamo al nord..nella "ricca" brianza, potrei proporre alle amministrazioni se si decidono a farlo di farlo direttamente così. Ma sono anni ormai che promettono e non mantengono

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    1. Nemmeno un parco? E come si sopravvive? ;)
      Certo che dopo tanti anni di mancanza di un servizio fondamentale, la tua amministrazione potrebbe sì impegnarsi nella costruzione di un bel parco giochi, per tutti!
      E non lo sapevo che tuo marito era veneto! Ocio!

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    2. Guarda siamo sul piede di guerra..sono 4 anni che fanno promesse..e niente..ora poi figurati ci accampano pure la scusa della crisi...

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  13. ma sei bravissima a scrive e pure le foto sono fantastiche, sai, da neo blogger ammiro tantissimo queste tue capacità.
    Da mamma ti dico: bravi, avete fatto un sacco di cose interessanti. e siete pure belli belli belli!!

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    1. siamo belli belli belli :)
      tu sei gentile gentile gentile :))

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  14. Mi hai fatto venire una voglia matta di andare a Jesolo, non ci sono mai stata! Zio Giò ci passava le vacanze quando era adolescente e la chiamava JEEEEsolo!
    ps ma quanto sono belli i tuoi bimbi??

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  15. Bello, questo racconto di vacanza a Jesolo: fa proprio venire voglia di andarci!!!
    Bello, anzi bellissimo, il cappello!!!

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  16. troppo troppo TROPPO!!! grazie del reportage! :-)

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    1. troppo??? ma se manca tutta una lunghissima puntata che non riesco a scrivere?????????
      un bacio

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  17. Sto cercando di mettermi in pari ma le vostre avventure sono davvero tante!! La foto esprime davvero tutto, siete l'immagine della vacanza ben riuscita (cappello compreso!) :)

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    1. ciao Marzia che bello ritrovarsi! Io devo mettermi in pari con le tue avventure :) Non so quando, ma ce la farò!!! A presto

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  18. Ciao famigliola adorata, sto rientrando adesso alla vita connessa e che mi trovo? Subito la prima puntata del viaggio che volevo tanto sentir raccontare!!!!Che bello! Aspetto la sedconda parte! Un bacio!!!!

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    1. un bacio! Per la seconda parte c'è da aspettare ancora un po'.
      A meno che qualcuno non venga a spiegare ai due nani che la mamma vorrebbe mettere a posto foto e scrivere :)

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  19. Ciao! Mi riconnetto ora dopo due mesi di "non voglio vedere un computer nemmeno da lontano"!!! Ti vengo a trovare e come sempre trovo allegria e leggerezza!! Buona giornata anche se forse ne ho bisogno più io che fra poco rientro a lavoro...argh!!!

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    1. Cara te, spero che qui allegria e leggerezza rimangano caratteristiche fisse.
      Nel frattempo tu sarai tornata al lavoro, per cui in bocca al lupo!!!

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  20. Oooooooooooooh la nave dei piratiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!

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  21. Mi hai fatto proprio venire voglia di visitare questi posti...
    Passa da me che ti ho assegnato il premio "Cuore di Mamma"!!!
    Ciao!
    http://wwwmammadibea.blogspot.it/2012/08/quanti-premi.html

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  22. Sono contento di avere dei bei ricordi su questa vacanza! Congratulazioni! Una destinazione meravigliosa! Foto positivi!

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  23. Mi mancava sempre di dirti che mi piace un sacco quel cappello! io adoro i cappelli in generale... e sempre meravigliosi i bimbi! Vi siete goduti proprio questa vacanza :) bravi

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  24. Capito per caso dal blog di Quandofuoripiove e sono stata catturata dai tuoi post. Tu cara metti allegria!!! Bellissima vacanza e quei baffoni!!!
    ciao

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    1. Grazie Luzzy,
      Mettere allegria é il mio lavoro! Grazie, a parte gli scherzi, é un complimento che mi inorgoglisce :)
      I baffi sono al naturale eheheh
      Grazie di essere passata

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I commenti mi piacciono assai.
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