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lunedì 18 giugno 2012

La festa del Nido 2012

Siamo nel giardino del Nido, in attesa che inizi la festa di fine anno, quand'ecco che arrivano i piccoli protagonisti.
Ad aprire la fila, quasi a trascinarla, Killò! Ci cerca subito in mezzo al pubblico, si guarda intorno curioso e sorridente, e tiene per mano, saldamente, la sua (e nostra) adorata maestra.


Quella stessa mano, l'anno scorso, lo sosteneva, quando i suoi passi erano ancora incerti e goffi. Ora sembra che sia Killò a sostenere, a  trascinare con il suo entusiasmo.
Mentre io, un po' emozionata, mi ingarbuglio con la macchina fotografica, Killò abbandona la fila e corre ad abbracciare il papà.

giovedì 17 maggio 2012

Il gruppo di mutuo-auto-aiuto: vi scrivo. Parte 1.






Da ormai un anno, con cadenza mensile frequento un gruppo di mutuo-auto-aiuto presso la nostra Associazione. 
Io e Matteo ci organizziamo per tempo e, coinvolgendo nonni, zii e baby sitter,  partecipiamo insieme, fianco a fianco. 
Intorno a quel tavolo tondo troviamo gli altri genitori, mamme e papà, che come noi hanno dovuto appellarsi a tutte le loro capacità logistiche per piazzare i rispettivi pargoli. 
Ad una prima occhiata non si direbbe che siamo un gruppo di Genitori Speciali, e nessun indizio, tranne la sede della riunione, potrebbe destare il sospetto. 

mercoledì 9 maggio 2012

Autori Vari n.5: il coraggio di aprire gli occhi




Questa rubrica raccoglie parole: frasi scritte o sentite, frasi poetiche e buffe, frasi crudeli o solo stupide, che come unico denominatore hanno il fatto di essere state importanti per me.


Ho incontrato questo aforisma ai tempi dell'università e l'ho trovato perfetto: nella semplicità di una metafora si racchiude il senso che chiunque può decidere di dare alla propria vita.

lunedì 7 maggio 2012

Percorso adventure: arrivano gli animali




 Il nostro percorso adventure, inizialmente creato per stimolare i piedi piatti del mio bel Killò, sta rivelandosi un gioco eccezionale.
Con i piedi scalzi e le calze appallottolate lì intorno, corriamo, saltiamo e scavalchiamo ostacoli e poi passiamo sotto al tavolo o ci arrampichiamo sul divano. In questi giorni di pioggia, avere a diposizione l'avventura, proprio lì in salotto, è una grande comodità.

giovedì 3 maggio 2012

La vita è così bella




Questo lungo ponte del Primo Maggio è stato l'occasione di assaporare una vita intera,  concentrata in quattro giorni. Una vita in miniatura.
Tolte le emozioni incontrollabili e imprevedibili dei grandi eventi, è rimasta la pura quotidianità di una famiglia in un momento di vacanza.

lunedì 23 aprile 2012

Piedi piatti all'avventura: il percorso adventure.



I piedini di Killò sono piatti, cicciotti sopra e dritti sotto come delle saponette.
Sebbene li adori anche così, per evitare problemi futuri, ci siamo messi subito all'opera seguendo le indicazioni del Fisiatra.
Nella relazione di questa visita specialistica, dopo la diagnosi di "piede piatto bilaterale con primo dito ad artiglio" si legge:
 
"Si richiedono 2 solette propriocettive su misura. I familiari stimoleranno il paziente ad eseguire un percorso a piedi nudi su terreno accidentato e a praticare la ginnastica propriocettiva quotidianamente."

mercoledì 4 aprile 2012

Le mini copertine in pile




Il cielo è scuro, di un blu così cupo che sembra nero. Forse è notte e forse pioverà.
Ci sono due nuvole, gonfie, che arrivano lente.
Ci sono due fiori, mossi dal vento, che allargano le loro foglie per raccogliere la pioggia fresca e dissetarsi.

lunedì 2 aprile 2012

Oibò, abbiamo i piedi piatti





Carissimo Fisiatra,
tu li hai guardati bene questi piedini, da fermi e in movimento, e li hai tastati e accarezzati. 
Non hai più dubbi.

Piede piatto bilaterale” e l'hai scritto anche sul referto.

giovedì 22 marzo 2012

La nostra Giornata della Sindrome di Down



Ieri, nella Giornata della Sindrome di Down, noi ci siamo messi il gel.

L'occasione era ghiotta, ci ha dato grande visibilità.
Il mio cuore di mamma mi ha suggerito di attrezzarmi, di prepararmi all'evento. 

Ieri abbiamo scelto una bella t-shirt, abbinata alle calzine, abbiamo spalmato una cremina su quel visetto sempre secco, abbiamo pulito bene i nostri splendidi occhialini e ci siamo raddrizzati il ciuffo biondo con un po' di gel. 
Baci e abbracci, siamo usciti ad affrontare la giornata, con i soliti impegni.

martedì 20 marzo 2012

Giornata Mondiale della Sindrome di Down 2012



Nello scorso novembre, l'ONU ha adottato una Risoluzione di enorme valore anche simbolico, che riconosce il 21 marzo come Giornata Mondiale della Sindrome di Down.

Ogni anno, a partire dal 2012, il 21 marzo, in tutto il mondo, sarà la giornata dedicata alla SdD.
Ci saranno iniziative di inclusione, dibattiti, video, incontri, e da tutte le riflessioni nasceranno nuove consapevolezze e nuovi progetti di intervento.

Sono giorni che seguo tutti gli articoli, che mi destreggio con il mio inglese zoppicante per capire, per conoscere, che cerco di informarmi su tutte le manifestazioni che vengono organizzate.

Combatto una dura lotta interiore fra l'entusiasmo per un nuovo passo di civiltà, per l'emozione di vedere 27 Paesi uniti nella difesa dei diritti della disabilità, e la disillusione da cinica realista del sapere che i riflettori poi si spegneranno e rimarremo in attesa del prossimo grande evento.

giovedì 8 marzo 2012

Le parole nella pirofila






Notizie dal Mondo di Là

“Trovarti ad affrontare la disabilità ti costringe ad un cambiamento di prospettiva così enorme e improvviso, che sembra di essere catapultati in un mondo parallelo.
Prima eri nel Mondo di Qua, felice di essere nuovamente mamma, poi ti ritrovi nel Mondo di Là, e così felice non sei più.
E' sicuramente un viaggio emotivo, ma può spaventare il fatto che sia una gita che dura tutta la vita. E ti viene il dubbio che sia un esilio. […]
Io sono una pendolare, vivo di Qua e di Là e il passaggio ormai è così rapido che a volte mi sembra di essere sospesa in alto nel momento del salto.
Posso essere un'INVIATA SPECIALE che lavora per rinforzare la relazione e la reciproca conoscenza tra i due mondi, con il limite che del Mondo di Là riesco a scorgere solo un pezzettino e che un po' mi sono abituata e noto meno le piccole differenze.”

Sono nel Mondo di Là da poco più di tre anni e vivo ancora lo stupore di trovarmi in un paese straniero, che non conosco. Ho con me un bagaglio pesante, di pregiudizi che stanno iniziando a sbriciolarsi e di paure, più o meno consapevoli.

martedì 14 febbraio 2012

Farfalla di legno: questo sono





Ieri pomeriggio l'Officina Mumtrioska pubblicava la mia prima intervista.

L'ho letta al freddo, in piedi, nel cortile del centro di riabilitazione in cui porto Killò ogni lunedì e mercoledì. Tutto il giorno, mentre correvo di qua e di là, assorbita nel mio ruolo di mamma, mi sono chiesta: “Ma cosa ho poi di così speciale.??? Io mi sento normale, una donna media”.

La risposta arriva oggi, nel giorno dell'Amore, nei panni dell'ennesima stilettata, rilevante non in sé, ma per essere la goccia che fa traboccare un vaso bello pieno.

Oggi sono inferocita ma triste, indignata ma delusa. In una parola, ferita.

giovedì 9 febbraio 2012

La perfezione dell'imperfetto - Notizie dal Mondo di Là



In un blog elegante, poetico e delicato, Mannalisa sta raccogliendo foto di (Im)perfezioni, per raccontare
“la perfezione fuori dai canoni convenzionali, la perfezione di un insieme di cose imperfette, o meglio, di un insieme di particolari non perfetti convenzionalmente”.


Ho spedito la mia foto, questa qui sopra. Inizialmente ne ero soddisfatta, mi sembrava di avere avuto una bella idea.

Questa notte l'ho vista pubblicata insieme alle altre e non mi ha fatto sorridere per niente.
È un'immagine ambigua, che forse non è comprensibile a tutti; io stessa fino a quattro anni fa non avrei saputo decifrarla.
Nella migliore delle ipotesi, quindi, non dà alcun messaggio, non è nemmeno facile vedere l'imperfezione che contiene.
Nella peggiore delle ipotesi, invece, per chi la sa interpretare, è un'immagine triste, un'incubo di tante mamme in attesa, stampato su carta. E, in questo caso, non si scorge la perfezione che comunque c'è.

Sono qui questa notte, illuminata dallo schermo del mio pc, nel silenzio rumoroso di respiri raffreddati, a cercare di rimediare.
Cercherò di farlo raccontandomi.

La foto misteriosa è il cariotipo di Killò, la sua mappa genetica così come l'ho vista per la prima volta nei risultati della villocentesi.
Ci sono 47 cromosomi (e non 46) e il cromosoma in più si è unito alla coppia 21: questa imperfezione viene chiamata appunto “Trisomia 21” o “Sindrome di Down”.

Allora, eravamo nel maggio 2008, Killò era un fagiolino nella mia pancia e non sapevamo nemmeno che si sarebbe chiamato così. La possibilità che avesse la SD ci era già stata ventilata, ma davanti a questi esiti abbiamo avuto la conferma definitiva.
Era un maschietto e aveva la Sindrome di Down.

Questa notizia, ai tempi, mi ha suscitato un terrore assoluto.
Non avevo alcuna esperienza diretta con la disabilità e non sapevo che pensare. Guardavo il cariotipo e, nella mia testa, questa immagine ne richiamava altre, tutte tristi, catastrofiche, definitive. Vedevo occhi dal taglio strano, mani tozze, gesti goffi, ricordavo adulti con la Sindrome di Down incontrati per caso e provavo imbarazzo, disagio. 
Mi pareva che questa sentenza fermasse il mio futuro, lo limitasse, costringendomi ad una vita ai margini.

......

Ora, che non sono nemmeno passati molti anni, guardo questa immagine che vedete anche voi e so che non è una sentenza.

La vedo per quello che è:
è il biglietto, per me e la mia famiglia, per il viaggio nel Mondo di Là.
Stampato su carta comune allora, e fotografato da me, ora.

Se, nel guardarla, mi richiama altre immagini, ora sono queste.





 Killò, perfetto e prode compagno di un viaggio bellissimo che alcuni chiamano Vita.

domenica 15 gennaio 2012

Parliamone, con Stima, a lungo



Quando ho scoperto di aspettare un bimbo con la Sindrome di Down, è come se avessi ricevuto, oltre al pugno in faccia, anche un biglietto per un viaggio.
Dopo lunghe consultazioni noi abbiamo fatto i bagagli e siam partiti, all'avventura in territori sconosciuti, senza l'aiuto del grande entusiasmo che di solito accompagna le partenze.
Trovarti ad affrontare la disabilità ti costringe ad un cambiamento di prospettiva così enorme e improvviso, che sembra di essere catapultati in un mondo parallelo.
Prima eri nel Mondo di qua, felice di essere nuovamente mamma, poi ti ritrovi nel Mondo di là, e così felice non sei più.
E' sicuramente un viaggio emotivo, ma può spaventare il fatto che sia una gita che dura tutta la vita. E ti viene il dubbio che sia un esilio.
All'inizio è nebbia, tutte le emozioni ne sono avvolte e non si riesce ad orientarsi.

lunedì 9 gennaio 2012

Baby modello con la Sindrome di Down





Succede che, negli States, un baby modello di 6 anni appare nella sua seconda campagna pubblicitaria, stavolta per un gigante della vendita, Target. È un gran bel biondino che sorride in mezzo a tanti altri bei bambini. Se guardi bene i suoi occhi furbi, vedi che ha la Sindrome di Down.
Questa notizia sta avendo in America una diffusione quasi virale (vedi qui, blog di un papà che ha commentato e sta diventando famoso e qui, per un esempio), che la porta oggi sulle pagine on line del Time.
È rimbalzata anche in Italia, riportata dal Corriere della Sera (e anche qui).

È una notizia importante e ne ho seguito la diffusione con un sorriso interiore, di quelli che senti fra pancia e cuore.

giovedì 22 dicembre 2011

La Sindrome di Down: mail di Natale.




Fra le mail di auguri che mi arrivano in questi giorni, stamattina ne ho vista una che arrivava da “L'Altissimo”.
Mi è parso che il mondo si fermasse per un istante, in sincronia con il mio cuore.
L'unico movimento possibile è stato quello della mia mano sul mouse, per spingere il cursore e cliccare. Non erano auguri, ma una proposta che potrebbe cambiare la vita, mia, di Killò, di noi tutti.


venerdì 16 dicembre 2011

Strategie di sopravvivenza: il metodo Freezer



"Cuori gelati" di Biondazzurra, dicembre 2011, usando Sketchbook  su  iPhone del papà 

C'è una raffinatissima strategia di sopravvivenza che io uso da sempre, da molto prima di incontrare la Sindrome di Down sul mio cammino.
È il “metodo Freezer”.
Va usato solo in occasione di dolori profondissimi, extra-ordinari, per superare momenti altrimenti insuperabili. Non va mai usato nella quotidianità, per emozioni negative e piccole questioni e questo perché ci sono controindicazioni pesanti, che possono annientarti. A me viene spontaneo da sempre e la teorizzazione che ne faccio ora è possibile grazie ad anni e anni di dura applicazione e sperimentazione.
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